Da buona cancerina direi che è stato un anno lunatico.
Due titoli che sintetizzano bene gli ultimi 365 giorni -ma anche gli ultimi due anni a volere essere onesti-
Heart a mess
Living in the chaos
L'ultimo periodo è stato confuso, agitato, bipolare, inquieto. Ho cercato senza trovare perché non sapevo cosa stessi cercando, consapevole del mio caos ho provato di tutto, ho fatto tutto; mi sono buttata vivendo intensamente come se fossi sulle montagne russe: lanciata verso l'alto e sbattuta giù in basso -il pattern psico-emotivo della cocainomane-.
in altre parole mi sono ritrovata single dopo mille mila anni di vita di coppia.. e mi sono trovata spiazzata. Ma felice.
Mi è sembrato di sprofondate nel più profondo degli abissi senza possibilità di scampo e poi di poter volare leggera, libera da ogni compromesso, da ogni legame.
Mi è sembrato di essere felice, lontana, intoccabile.
Quante bugie ci si può raccontare prima di vederle crollare come un castello di carte, scoprendosi fragili quando ogni difesa crolla difronte all'occhio della coscienza?
"So cosa hai fatto" - cit. la tua Coscienza |
Quando scopri che ciò che hai rinnegato era essenziale e ti manca senza che prima potessi rendertene contro. Quando l'impalcatura che ti eri costruita attorno, come difesa, crolla si è costretti a togliersi la maschera e a riconoscere gli errori, le mancanze.
Ci sono momenti in cui si agisce ciecamente, come animali braccati e si attacca per primi per non essere feriti. Stupidamente, senza vedere oltre ciò che si vuole credere -scusami Gu-.
Un capitolo del tutto a sé stante lo merita il mio naturale senso dell'incoerenza: in quest'anno ho frequentato diverse persone, ho fatto alcune esperienze nuove, delle quali mi sono categoricamente rifiutata di scrivere persino nel mio diario perché non volevo ammetterle, forse neanche a me stessa. Perché non volevo neanche darvi importanza.
Scansando ogni possibile ed eventuale coinvolgimento.
tenere a distanza le persone livello:
ti chiamo con un altro nome,
scrivo di te con un nome che è quasi il tuo,
ma non è proprio il tuo così ti esorcizzo,
ti tratto con freddezza (a -273.15 C)
ti tengo alla larga
non ti permetto di avvicinarti, non ti permetto di ferirmi...
Come se quella specifica persona non fosse diventata ugualmente importante per me, come se non mi fossi ritrovata a pensarlo contorcendomi, come se mi fosse stata veramente indifferente.
Come se negare a me stessa ogni palese coinvolgimento mi abbia fatto soffrire meno.
La mia era follia allo stato puro, idiozia consacrata -anche se ci tengo a precisare che lo facevo senza neanche accorgermene- non che conti molto adesso..
Ascoltando Divenire di Ludovico Einaudi è impossibile non trovare la giusta ispirazione per seguire questi giusti consigli senza ulteriori rimuginazioni...
Dai lunghi, lunghissimi momenti di crisi si rinasce come fenici.
Riparto da me, che amo e che sento intensamente.
alla ricerca di un nuovo equilibrio un po' meno instabile
devo trovare dentro di me i miei punti fermi su cui costruire la mia vita.
Mi viene in mente una bella canzone: 'Vivi davvero' ;-)
RispondiEliminanon conoscevo questa canzone.. ma l'ho ascoltata attntamente e l'ho trovata un po' triste.
RispondiEliminacomunque è bella :) grazie del consiglio