Trovo molto carino quando si preoccupano dei segni che lasciano sul mio corpo come se veramente contassero qualcosa, come se non fossero che ferite d'amore.
Così preoccupati a non farmi troppo male, a non picchiarmi forte, a non legarmi troppo stretti i polsi, a non mordermi con troppo trasporto i seni.
Trovo quasi tenero il ricordo di quando, dopo aver sciolto le corde, si è preoccupato che avessi i polsi arrossati.
O quando guardandomi i fianchi ha detto: «Ai! Ti ho lasciato il segno»
Che tenerezza la loro ingenua ipocrisia: uno mi guarda attonito e si rifiuta di schiaffeggiarmi in viso anche se lo chiedo con insistenza. Poi mi spezza il cuore come se nulla fosse, distruggendo tutti i miei sogni. Strappandomi tutto l'amore dal petto.
Uno si preoccupa dei segni lasciati da lacci e corde, poi non si cura -o forse ignora- tutti i legami che crea, che mi stringe intorno serrati fino a togliermi il fiato.
Uno si accerta che io sia comoda e rilassata, che mi senta a mio agio mentre sono cieca, bendata difronte a lui, per poi torturarmi: tenermi sulle spine, cercarmi per parlarmi d'altre.
Così teneramente protettori del corpo, come se da questo nascesse vero dolore, vera sofferenza.
Così terribilmente non curanti delle emozioni e dei legami che stringono e non sciolgono fino a lasciarti cicatrici indelebili dentro.
Cogli nel segno.
RispondiEliminaciao!
Gio
Credo che dovrò rassegnarmi a ciò :)
EliminaAlla fine conta dove uno mette l'accento :D
EliminaCiao!