Felicità, tortura, estasi, prigionia...
un uomo e una donna cercano il piacere assoluto in
NOVE SETTIMANE E MEZZO
"La prima volta che siamo stati a letto insieme mi ha tenuto le mani
inchiodate sopra la testa. Mi è piaciuto. Mi è piaciuta la cosa e mi
piaceva lui. Era strano in un modo che mi è parso romantico; spiritoso,
intelligente, interessante da parlarci insieme; e mi ha fatto godere.
La seconda volta ha raccolto la mia sciarpa dal pavimento dove l'avevo lasciata cadere e
sorridendo mi ha chiesto «Ti lasceresti bendare?» nessuno mi aveva mai
bendato a letto e mi è piaciuto.. E dopo, mentre mi lavavo i denti non riuscivo a smettere di sorridere: avevo trovato un amante straordinariamente abile.
La terza volta mi ha portato a un filo dal venire, ripetutamente. Di
nuovo io arrivavo al culmine, di nuovo lui si fermava finché ho udito la
mia voce, ma come se staccata da me, una voce incorporea, supplicarlo
di continuare. Allora mi ha accontentata.
Cominciavo a innamorarmi.
La quarta volta, quando sono stata così eccitata da non capire più niente, ha usato la stessa sciarpa per legarmi i polsi. Quel mattino, mi aveva mandato tredici rose in ufficio."
Questo libro di Elizabeth Mc Neill è pessimo, non ve lo comprate.
Noioso di una noia mortale, sembra un elenco della spesa: "oggi ho fatto questo, oggi mi ha fatto fare quest'altro" noioso -l'ho già detto? ma lo ripeto per essere più incisiva-.
Non c'è nulla di succulento, è più realistico delle 50 sfumature di grigio -insicura ventenne vergine e miliardario con jet privato è un po forzato-, ma manca di mordente.
Non c'è vero dolore, non c'è vero godimento manca l'eccitazione, mancano le mutandine viscide e bagnate alla fine della lettura...
L'unica cosa salvabile è l'incipit, che oggettivamente è accattivante e mi rievoca precise memorie.
Ma questo è soggettivo..
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