ho il covid
Non ho avuto febbre alta, solo un'incredibile senso di spossatezza e stanchezza nei giorni scorsi, non ho tosse ma un fastidio costante e lieve alla cassa toracica da un paio di giorni.
Non ho voglia di scrivere di malattie, mi mette tristezza e visto che sono "sola", ho paura che mi sentirei triste e sconfortata.
ma scriverò
1. covid
sono isolata rispetto ai miei coinquilini perché mi sono sicuramente contagiata fuori casa, quindi per non spargere il morbo pestilenziale vivo quasi 24/7 in camera mia. a tal proposito, menomale che mi sono spostata nella stanza più grande perché altrimenti mi sarei sparata un colpo in testa.
Uso gli spazi comuni con la mascherina, faccio attenzione ad arieggiare i locali durante e dopo la mia permanenza e, a parte la colazione che consumo regolarmente in cucina, pranzo e ceno nella mia stanza.
2. somewhere over the lol
Sono in smart working da 3 settimane, durante le quali ho passato 5 giorni con lo scapigliato a casa sua prima di tornare a casa mia in occasione del lockdown vero ed è proprio lì che ho preso il temibile il VAIRUS o lui ha preso me.
Io e lo Scapigliato siamo stati bene insieme e oggi mi domando se ci rivedremo prima di Natale..
Subito dopo la prima quarantena si parlava di passare insieme una eventuale successiva l'idea mi gasava parecchio, la trovavo stimolante e non solo a livello pelvico, ma una parte di me, quella un po' più realista, si aspettava che non lo si facesse, che fossero parole confortanti, ma parole; nonostante fossi abbastanza scettica sono ugualmente triste a riguardo.
Come l'altra volta ci siamo ritrovati a giocare su lol, account che non toccavo da mesi -più imbranata che mai perché vivo su 1/2 secondi di lag costante-, spesso e volentieri con alcuni dei suoi amici.. un gruppetto simpatico e un po' sgangherato del quale non faccio parte se non sporadicamente.
Spero solo che non ci si abitui all'assenza, alla mancanza di prospettiva.
3. voglio scrivere un romanzo
così d'amblée.
Leggo molto in questo periodo anche se leggevo di più andando a lavorare, questo perché con un paio d'ore tra andata e ritorno avevo i miei momenti di stacco dalle polemiche dell'ufficio e di felice concentrazione tra le pagine dei libri.
Seguendo il consiglio di una amica e di qualche altro guru letterario, mi sono cimentata nella lettura multipla, ma non è andata bene. Ad un certo punto mi sono trovata con una quantità di libri leggiucchiati e lasciati nei momenti di noia per andare in contro ad un nuovo "entusiasmante" titolo che finiva smezzato e impilato sul comodino insieme agli altri.
Penso che questo sistema vada bene se si inframezzano letture leggere a letture pesanti, letture lunghe a letture brevi, letture in lingua a letture in italiano, letture di saggi a letture di narrativa e così via..
Ora che sono riuscita a terminare alcuni dei titoli che avevo in lettura posso passare ad elencare quelli che sono rimasti:
- I Buddenbrook
- Se una notte d'inverno un viaggiatore
- L'esorcista
L'elenco delle letture fatte o piò o meno portate avanti si trova sempre
qui -
unica pagina che vado aggiornando nei periodi in cui non scrivo-.
Ma sui libri scriverò un post dedicato altrimenti qui mi perdo.
comunque mi piacerebbe davvero scrivere un romanzo, peccato che sia completamente incapace, incarnando il luogo comune più comune che esista.
La vita è una cosa bella perché quando meno te lo aspetti ti stupisce e mi ha stupito moltissimo un vecchio amico di blog tornato a fare capolino sul mio schermo, penso che questo momento di quarantena abbia fatto riflettere un po' tutti sulle cose che ci sono mancate e che abbiamo lasciato alle spalle rincorrendo altre coinvolgenti novità. Quando le cose vecchie ritornano, soprattutto in un periodo come questo siamo più propensi ad ascoltarle, a leggerle, a trovare nuovo -vecchio- spazio che le accolga.
5. lievito
Comunque per questa quarantena, partivo già con la dispensa piena di legumi, riso, pasta, latte, olio, sale, vino.. tutto tranne il lievito.