Se il mio dolore oggi fosse una cosa diversa dal male che provo, oggi sarebbe un fiore blu.
La corolla sarebbe grande e blu, con le striature che ricordano i colori di un iride. Sarebbe formata da 5 o 7 ampi petali dalla forma affusolata, come quella dei lilium, ma meno spessi e rigidi, i petali sarebbero liberi di oscillare al vento e muoversi sinuosi e delicati.
Ogni petalo sarebbe setoso al tatto ma avrebbe all'estremità sottilissimi peletti urticanti, come un'ortica -ma meno fastidiosi, darebbero solo un leggero pizzicore sulla pelle-
I pistilli cambierebbero il colore con le ore del giorno, come il sole, dal giallo intenso a all'arancione, per poi spegnersi al richiudersi dei petali, durante la notte. Avrebbe un profumo dolce e accattivante, di quelli che ti invitano a ad annusare da vicino, ma all'avvicinarsi il profumo frizzerebbe nel naso come quelle caramelle scoppiettanti.
Se lo si annusasse da vicino ci si tirerebbe subito indietro strizzando fortissimo gli occhi e durante quest'attimo, anziché buio, il fiore regalerebbe la visione un'esplosione di colori.
è un fiore selvatico che non va raccolto ma contemplato, non ha origine e non ha futuro, è solo lì nella sua semplice essenza
Però non indulgere nella contemplazione del dolore: guardalo da distante e poi lascialo al suo destino.
RispondiEliminaUn abbraccio,
Giulia
:D sto dando al mio dolore una forma, un colore, un gusto.. una immagine sicché possa esistere avere un posto come spetta ad ogni sentimento.
Eliminacome dicevo il dolore non ha origine e non ha futuro, è lì e lo percepisci lì.
Lo percepisci solo la sua essenza, senza chiederti da dove venga, perché lo provi, quale sia la causa, come fare per farlo andare via.
Meraviglioso post. I miei complimenti Barbara. E che foto..
RispondiEliminaMaurizio
Sembra un dolce dolore, in fondo.
RispondiEliminaEssenza, quello che ormai dobbiamo riscoprire di noi. Tutti. Tutte.
RispondiEliminaBello ritrovarti.