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sia recisa la lingua infame al mentitore che ha negato l'esistenza
di un amore autentico, fedele sulla terra!


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. . .


giovedì 9 aprile 2015

Nessun posto mi appartiene

Una volta partecipai ad un gioco: si doveva descrivere la propria personalità tramite una città, scrivere il nome della città su un foglio e mettere questo in un contenitore senza farlo vedere agli altri. Il gioco consisteva nell'abbinare il bigliettino estratto alla persona che lo aveva scritto. Completato il giro  delle attribuzioni, ognuno avrebbe poi detto cosa aveva scritto e perché.
Mi attribuirono di tutto di più: da Roma a Madrid, da Hollywood a Parigi, da Londra a Barcellona, con le motivazioni più svariate.
Il Caso volle che il mio biglietto fosse estratto tra gli ultimi, ma quando venne letto ciò che avevo scritto apparve chiaro che era il mio:

"io mi sento apolide"

A 15 anni ancora non mi sentivo neanche parte del mondo che era una cosa estranea e sconosciuta; un essere che per quanto vicino rimaneva alieno e misterioso. Ovunque andassi mi sentivo come se fossi un'ospite che si muove in punta di piedi per non disturbare, una semplice spettatrice.
Mi sento apolide ancora oggi, sento di non appartenere a nessun posto e sento che nessun posto mi appartiene veramente.
 Eppure trovo parti di me ovunque vado, mi adeguo a tutto, ma non mi abituo a niente, non mi sento a casa neanche quando sono a casa e non mi sento estranea neanche in quei luoghi in cui non capisco la lingua.
Sento che un solo posto non può contenermi e paradossalmente mi accorgo che anche solo la mia stanza è sin troppo grande per me.
Forse non cerco neanche un luogo ma lascio che i luoghi trovino me e mi lascino un'impronta dentro, una nota segreta -una vibrazione- che solo io posso sentire .
Ciò che posso dire oggi con una certa sicurezza è che:

io sono apolide

  Vedo il mondo: 
abita dentro e fuori di me

2 commenti:

  1. Se per " Mondo " si intende il pianeta Terra , fai molto bene a non confinarti da nessuna parte !
    Ma , Barbara , il tuo atteggiamento merita d'essere soltanto il principio d'un esperienza cosmica senza limiti ... prova ad immaginarti , oltre che come cittidina del mondo , anche come presenza Universale : non é una sensazione meravigliosa ?? :-D

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  2. pensando all'universo magari mi sento colpita da una certa forma di agorafobia, però fermandosi a riflettere è ovvio che siamo parte dell'universo, siamo fatti della stessa materia di cui sono fatte le stelle, la loro energia ci permea.
    E' una pospettiva molto bella, positiva.

    RispondiElimina

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