Ultimamente dormo male, mi sveglio a metà nottata, mi sveglio molto prima della sveglia e faccio sogni strani. Alcuni sono insensati, alcuni sono inquietanti, qualche altro sogno parla di sesso.
Durante queste mie passeggiate oniriche sono stata con un mio ex compagno di studi, un altro scorpioncino, che mi piace un sacco.. penso che potremmo essere una bella coppia perché stiamo davvero molto bene insieme, ma ovviamente si è trasferito Altrove -Barbara e la solita fortuna nelle relazioni-...
Poi un'altra notte è tornato a farmi compagnia Gu, che ormai si vede sempre meno perché gli impegni sono tanti e sono Altrove. Ma la fucina di idee è sempre in fermento e mi propone altre deliziose perversioni, mi tiene informata anche sulle nuove e stuzzicanti conoscenze femminili, -Barbara multi accessoriata: amante, amica, confidente, complice e consulente.. tanta roba!-.
Stanotte ho fatto un sogno più strano del solito.
Ero in compagnia, forse proprio di Gu perchè parlavo di cose di cui parlo con lui, ma non l'ho visto in viso.. Era autunno inoltrato, una giornata senza sole, grigia, una di quelle giornate senza ombre. Camminavamo su un marciapiede che costeggiava un parco con un piccolo parco giochi, separato dalla strada da un muretto e una inferriata; gli alberi erano scuri e spogli e per terra c'erano solo foglie bagnate e fango. Aveva smesso di piovere da poco e non c'era altra gente.
Il momento era tranquillo, io ero tranquilla, mi sentivo sicura, anche se una leggera inquietudine, un senso di cupa minaccia, velava il cuore e diventava sempre più presente finché, si è materializzato come un grosso corvo che ha attraversato il parco giochi planando verso di me.
Si è fermato sul muretto e mi guardava dritto negli occhi, il mio compagno mi ha allontanata dall'uccello -era una femmina di corvo a voler essere precisi- perché era molto grosso e minaccioso, vuole beccarmi, ma poi lo riconosco, dico che l'oracolo, il veggente è tornato e che non mi farà male. Posso vedere me nel riflesso dei suoi occhi neri.
Il corvo passa attraverso l'inferriata, dispiega le ali e mi si avventa addosso, ma non mi becca, non mi fa male: mi entra dentro.
Per lo spavento di questo coso che mi veniva addosso mi sono svegliata.
Era buio, mi sono girata un paio di volte nel letto e ho ripreso a dormire.
Quando ero ai ferri corti con l'ex sognavo di scappare e di nascondermi inseguita da un grosso uccello nero. Negli incubi ero pervasa da un senso di paura estrema. Mi svegliavo sistematicamente in preda all'ansia.
Adesso che sono in un periodo relativamente tranquillo, questo sogno mi inquieta.
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Qualcosa di potente, di selvaggio, di nero e di brutto, qualcosa di me che avevo rinnegato e allontanato per anni è tornata in me.
I miei piccoli Titani a lungo imprigionati nell'ombra e riammessi nell'Olimpo.
Penso anche di sapere di cosa/ chi si tratta, vedremo poi che effetti avranno.