Il titolo del post potrà essere colto solo da chi si fermerà ad osservare
ascolto musica classica da quando ho 2 anni e questo è sempre stato uno dei miei pezzi preferiti.
Bolero, Ravel - dirige Gergiev
Avete mai sentito comporre musica in versi?
Io sì, il Bolero è composto con una precisa struttura in cui si alternano due temi
come rime: AA BB
poi il finale: A B e coda
Se Ravel avesse intitolato questo pezzo Seduzione non avrebbe fatto torti a nessuno
Un crescendo di percussioni, legni, ottoni e archi che erompe in un finale maestoso, faraonico.
Una vera esplosione di energia, per una musica molto carnale.
Mentre ascolto penso due cose:
La prima, quest'anno mi sono ricordata di tentare la sorte per il Capodanno a Vienna -incrociate le dita per me- perché assistere al Concerto di Vienna sarebbe motivo di immensa gioia e ne andrei fiera vita natural durante.
È una cosa che voglio necessariamente fare nella vita prima di morire dovessi anche pagarmi per intero i 4999 euro di biglietto.
Già mi vedo addosso la parure di perle e oro, quella delle occasioni importanti, in lungo, con i capelli acconciati e molto, molto felice battere le mani al ritmo della Marcia di Radetzky..
Sì, le cose raffinate, belle e molto sofisticate -come i gioielli, l'educazione e la cultura-, girano anche a casa mia, nonostante non mi dia le arie da grandama nella mia quotidianità. Purtuttavia in certe circostanze, Noblesse oblige!
La seconda, non ho mai amato un musicista. Sono molto curiosa di sapere come sia amare un musicista, sentire le sue mani ruvide scorrere sulla pelle nuda, averle dentro: forti e agili, dita abituate ad usare pressioni differenti, a toccare le corde giuste, con differenti intensità e ritmi.
Immagino il vibrato di un violinista o il pizzicato di un contrabbassista, mani abituate ad accarezzare strumenti preziosi, archetti, dalle presa salda e delicata.
Oppure ancora quelle curate di un pianista, eleganti e sicure.
I baci di un trombettista.. o l'essere cullata tra le braccia di un sassofonista allo stesso modo in cui lui ondeggia abbracciando il suo sax.
Immagino il vibrato di un violinista o il pizzicato di un contrabbassista, mani abituate ad accarezzare strumenti preziosi, archetti, dalle presa salda e delicata.
Oppure ancora quelle curate di un pianista, eleganti e sicure.
I baci di un trombettista.. o l'essere cullata tra le braccia di un sassofonista allo stesso modo in cui lui ondeggia abbracciando il suo sax.
Chi sa sentire un certo tipo di musica deve saper sentire un certo tipo di emozioni e non può non essere in grado di comunicarle a pelle..
Sono già uno strumento di piacere, una specie di sex-toy umana tra mani piuttosto zotiche o stereotipate; ma il musicista lo immagino diverso, dall'animo profondo e bohémien, lo immagino come qualcuno da cui poter attingere sensazioni più grandi del semplice piacere..
Qualcuno che sia in grado di accenderle in me, facendomi sentire parte del fluido, dentro l'armonia naturale delle cose.
-Perché onestamente ad essere espansivi come un ghiacciolone e a farti sentire un giocattolo sono bravi tutti e a me proprio non piace. La sola idea mi fa schifo, mi procura il rigetto io ho bisogno di essere coinvolta in quel momento. O tutto o niente-.
A parte che ho praticamente confessato che mi farei l'intera orchestra per la curiosità di provare le differenze tra gli uni e gli altri, -ad eccezione del direttore, è quello che mi affascina meno- c'è da dire che il (o i) musicista(-i) lo immagino concertista, quindi dopo una settimana lo vedo bene su un aereo e a mai più rivederci.
Qualcuno che sia in grado di accenderle in me, facendomi sentire parte del fluido, dentro l'armonia naturale delle cose.
-Perché onestamente ad essere espansivi come un ghiacciolone e a farti sentire un giocattolo sono bravi tutti e a me proprio non piace. La sola idea mi fa schifo, mi procura il rigetto io ho bisogno di essere coinvolta in quel momento. O tutto o niente-.
A parte che ho praticamente confessato che mi farei l'intera orchestra per la curiosità di provare le differenze tra gli uni e gli altri, -ad eccezione del direttore, è quello che mi affascina meno- c'è da dire che il (o i) musicista(-i) lo immagino concertista, quindi dopo una settimana lo vedo bene su un aereo e a mai più rivederci.
Comunque, in assenza del musicista e delle mie fantasie di coinvolgimento estatico, un paio -ma anche tre o quattro- bicchieri buoni, sono in grado di evocare emozioni direttamente dall'Ápeiron e rendermi felicemente ebbra e dissoluta.
Che poi dopo aver bevuto qualcosa più del giusto ascoltare questa musica è il massimo.
Oggi vorrei farlo al gusto di assenzio bruciato e così impetuosamente da perdere il contatto coi sensi.
Il siero della libertà è capace di mostrare la parte di me più primitiva e per lo più inaccessibile in condizioni di sobrietà, quando la mia testolina esercita un ferreo controllo.
Ma sulle mie notti da Menade selvaggia vi racconterò un'altra volta..
Fantasie musicali a parte..
Se ho scritto cose insensate è colpa del Lexotan.
Buona notte