Seguimi, lettore!
sia recisa la lingua infame al mentitore che ha negato l'esistenza
di un amore autentico, fedele sulla terra!


Segui me , mio lettore, soltanto me, e ti mostrerò un simile amore


. . .


domenica 26 febbraio 2017

Stuzzicadenti


Il titolo del post potrà essere colto solo da chi si fermerà ad osservare
ascolto musica classica da quando ho 2 anni e questo è sempre stato uno dei miei pezzi preferiti.


Bolero, Ravel - dirige Gergiev

Avete mai sentito comporre musica in versi?
Io sì, il Bolero è composto con una precisa struttura in cui si alternano due temi
come rime: AA BB 
poi il finale: A B e coda


Se Ravel avesse intitolato questo pezzo Seduzione non avrebbe fatto torti a nessuno
Un crescendo di percussioni, legni, ottoni e archi che erompe in un finale maestoso, faraonico.
Una vera esplosione di energia, per una musica molto carnale.


Mentre ascolto penso due cose: 
La prima, quest'anno mi sono ricordata di tentare la sorte per il Capodanno a Vienna -incrociate le dita per me- perché assistere al Concerto di Vienna sarebbe motivo di immensa gioia e ne andrei fiera vita natural durante. 
È una cosa che voglio necessariamente fare nella vita prima di morire dovessi anche pagarmi per intero i 4999 euro di biglietto.
Già mi vedo addosso la parure di perle e oro, quella delle occasioni importanti, in lungo, con i capelli acconciati e molto, molto felice battere le mani al ritmo della Marcia di Radetzky..
Sì, le cose raffinate, belle e molto sofisticate -come i gioielli, l'educazione e la cultura-, girano anche a casa mia, nonostante non mi dia le arie da grandama nella mia quotidianità. Purtuttavia in certe circostanze, Noblesse oblige!

La seconda, non ho mai amato un musicista. Sono molto curiosa di sapere come sia amare un musicista, sentire le sue mani ruvide scorrere sulla pelle nuda, averle dentro: forti e agili, dita abituate ad usare pressioni differenti, a toccare le corde giuste, con differenti intensità e ritmi.
Immagino il vibrato di un violinista o il pizzicato di un contrabbassista, mani abituate ad accarezzare strumenti preziosi, archetti, dalle presa salda e delicata.
Oppure ancora quelle curate di un pianista, eleganti e sicure.
I baci di un trombettista.. o l'essere cullata tra le braccia di un sassofonista allo stesso modo in cui lui ondeggia abbracciando il suo sax.
Chi sa sentire un certo tipo di musica deve saper sentire un certo tipo di emozioni e non può non essere in grado di comunicarle a pelle..
Sono già uno strumento di piacere, una specie di sex-toy umana tra mani piuttosto zotiche o stereotipate; ma il musicista lo immagino diverso, dall'animo profondo e bohémien, lo immagino come qualcuno da cui poter attingere sensazioni più grandi del semplice piacere..
Qualcuno che sia in grado di accenderle in me, facendomi sentire parte del fluido, dentro l'armonia naturale delle cose.
-Perché onestamente ad essere espansivi come un ghiacciolone e a farti sentire un giocattolo sono bravi tutti e a me proprio non piace. La sola idea mi fa schifo, mi procura il rigetto io ho bisogno di essere coinvolta in quel momento. O tutto o niente-.
A parte che ho praticamente confessato che mi farei l'intera orchestra per la curiosità di provare le differenze tra gli uni e gli altri, -ad eccezione del direttore, è quello che mi affascina meno- c'è da dire che il (o i) musicista(-i) lo immagino concertista, quindi dopo una settimana lo vedo bene su un aereo e a mai più rivederci. 

Comunque, in assenza del musicista e delle mie fantasie di coinvolgimento estatico, un paio -ma anche tre o quattro- bicchieri buoni, sono in grado di evocare emozioni direttamente dall'Ápeiron e rendermi felicemente ebbra e dissoluta. 

Che poi dopo aver bevuto qualcosa più del giusto ascoltare questa musica è il massimo.



Oggi vorrei farlo al gusto di assenzio bruciato e così impetuosamente da perdere il contatto coi sensi.
Il siero della libertà è capace di mostrare la parte di me più primitiva e per lo più inaccessibile in condizioni di sobrietà, quando la mia testolina esercita un ferreo controllo.

Ma sulle mie notti da Menade selvaggia vi racconterò un'altra volta.. 




Fantasie musicali a parte.. 
Se ho scritto cose insensate è colpa del Lexotan. 

Buona notte



mercoledì 22 febbraio 2017

Apostasia o Liebesträume


C'è un momento in cui  vorresti lasciarti andare e farti cullare da un pensiero dolce, caldo. 
Un pensiero che ti vede sciogliere tra le braccia di qualcuno e vorresti non finisse più.
C'è un momento in cui ti senti come se brillassi dentro. Aspetto la notte per sognare questo istante. Per sentirmi banalmente innamorata. Visto che di giorno non cerco queste attenzioni.
A volte siamo abbracciati, a volte camminiamo mano nella mano lungo una strada pedonale tranquilla, con gli alberi attorno. Tra noi c'è una tenerezza che viene da dentro fatta di gesti scarni.
A volte parliamo e ci guardiamo in viso, altre volte no. Ma è sempre la stessa persona in ogni sogno.
Ogni volta mi passa il braccio sulla spalla e io poggio la testa nell'incavo del busto abbracciandolo alla vita e così ancorata, in quel momento, comincio a volare.
Una o due volte l'ho anche baciato. Nel sogno.
Una volta ci ho fatto l'amore. 
Di solito mi sveglio felice al mattino, come fossi stata in sua compagnia veramente, mi accorgo solo in un secondo momento, e con un po' di delusione, che si trattava solo di un sogno.
Nel periodo in cui facevo questi sogni, se mi capitava di guardare un film romantico piangevo.
Ho pianto anche guardando The Dressmaker nella scena del silos...


Nel mio sogno sono sempre alla sua sinistra


Recentemente ho visto The Girl on the train e non ho provato niente guardandolo, anzi mi è piaciuto tanto da cercare l'ebook.
Ho rifatto anche il sogno, ma stavolta è stato diverso.

Camminavamo mano nella mano, ero contenta, poi come sempre mi passa il braccio sulle spalle ma questa volta, anziché lasciarmi andare stretta in quell'abbraccio, comincio ad agitarmi, la mia mente, ripete urlando "no".
I miei pensieri nel sogno mi dicono di svegliarmi, non posso star lì. Si rifiutano di farmi provare quel calore e farmi cedere un'altra volta.

Mi  sono svegliata di soprassalto nel cuore della notte, sudata, agitata, rigettata brutalmente alla realtà ed ero pervasa da una sensazione di gelo.
Ero molto triste e sconcertata all'idea che la mia stessa mente rifiutasse di lasciarsi andare, mi ha colpito il senso di terrore difronte alla prospettiva del sentimento anche solo immaginato.

Pochi giorni fa ho sognato di essere con un innamorato su un aereo -questa volta lui è l'attore di un telefilm famoso, e no non è Patrick-. 
Lui pilota io hostess.
Ma l'aereo ha un problema e cade in mare, perde le ali. Lui mi rassicura e prova ad aprire il portellone, d'altronde ci amiamo e siamo fiduciosi che insieme riusciremo a cavarcela. Ma nell'agitazione collettiva il velivolo si capovolge. In questo modo non si possono aprire i portelloni e anzi comincia ad inabissarsi, l'acqua entra dalle guarnizioni dei finestrini. Allora, lui si volta verso di me e, con uno sguardo carico di rassegnazione, ammette che non c'è più niente da fare, siamo condannati ad inabissarci e a morire soffocati o affogati in fondo al mare. 
Tuttavia non me ne frega niente, non sono preoccupata del morire, faccio spallucce e il sogno finisce lì. Dormo fino al mattino.

Inner vision
In sintesi è lapalissiano che sono in piena fase disamore e per il mio subconscio l'idea stessa di qualcosa in più coincide con disastri, schianti, inabissamenti, drammatiche e lente morti.
Entusiasmo, leggerezza ed emozioni cedono il passo al freddo cinismo, alla razionalità. Vedo sogni sfumare. E non mi interessa. Quasi non mi tocca neanche.
Come se mi fossi munita di bisturi e avessi operato me stessa togliendomi pezzi che mi procuravano sofferenza.
Stento a riconoscermi
Credo di aver praticato l'eutanasia sentimentale: lì non c'è più battito se non quello fisiologicamente necessario per mantenere le funzioni vitali.

Ho trovato quello che cercavo un mese fa. Meglio tardi che mai!



I don't know what it's like to not have emotions,
even when I feel nothing,
I feel it completely.


Con la stessa facilità con cui si scivola nell'acqua viva quasi a propria insaputa, ci si ritrova un giorno aridi come se non ci si fosse mai immersi..
Se questa è la forza, allora voglio essere debole.
Questi periodi di apatia sfociano inevitabilmente in inquietudini profonde.
Notti in cui a luna scompare e le ombre abbracciano la terra.
Mi sembra di sprofondare in me stessa, raggiungo posti dove scorrono acque profonde e inquiete.

L'autunno dentro.
Il seccume marcisce e tutto sembra morto.
E poi una coltre bianca coprirà ogni cosa.
Nascondendola, facendola apparire immacolata, quando in realtà appena sotto è fango.
In questi periodi di nulla, proprio nella melma, si genera l'avvenire.
La quiescenza del seme che aspetta il momento opportuno per germogliare.
La morte è solo un passaggio.


La fine è solo l'inizio.




Qui racconto prevalentemente le vicende che coinvolgono il mio stupido miocardio, ma io non sono solo atrii e ventricoli, c'è altro nella vita, ma anche nel resto devo dire che sto passando un periodo veramente brutto. Quando agli sforzi non seguono i meriti attesi si ha l'impressione di sprecare energie rimanendo fermi.
E poi a gennaio anche le difese immunitarie sono andate a farsi la settimana bianca: intossicazioni, svenimenti e febbri.. afonia, tosse e mal di gola.. e per non farmi mancare niente anche gli sfoghi cutanei.
Studio da ottobre per esami che hanno cancellato o spostato. O non passati.
Ci si sente falliti. Ci sono tanti fallimenti su tutti i fronti messi infila uno dietro l'altro. Pronti a scatenare il famigerato effetto domino.
Spallucce mie fatevi larghe che  abbiamo tanto da sostenere!





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Quante seghe mentali di questi tempi...il prossimo post lo scrivo su argomenti più leggeri.
Pompini ad esempio, le pompe mi piacciono!
Ho un paio di storie che meritano di essere raccontate su questa pratica e non solo..



venerdì 17 febbraio 2017

Pensieri multistrato


Rispondi sinceramente, se interrogassi la margherita, quale sarebbe il suo responso?

Avete presente la stabilità emotiva di un bipolare borderline?

Vorrei fare chiarezza con persone che si comportano in modo scorretto, tagliando qualche ramo secco, cercando di correggere i rapporti in modo che crescano nella giusta direzione.. e poi mi ritrovo a fare falò come Nerone.
è così perché ci tengo e non li voglio perdere.

Vorrei più spazio dalle persone invadenti che penetrano nella mia esistenza, strisciando e senza consenso fanno i loro porci comodi come fossero a casa loro.. e poi mi ritrovo a fare pulizia etnica.
è così perché rimango delusa e non voglio soffrire.

Io non sono mai troppo definitiva nelle mie scelte e decisioni, lascio sempre porte aperte, passati che tornano, ripensamenti..
Le scelte definitive sono difficili, dolorose e mi fanno paura, richiedono forza, ed io, di solito, non sono forte. Tanto dura fuori, quanto molliccia dentro.

Quindi mi troverete a cercare di mettere riparo ai danni che ho combinato in tutti i modi più impensati: dolci e teneri, stravaganti e folli..
Perché ho un animo ardente e tenace nel suo sentire..

Tenace ma non eterno.


Dura fuori, morbida dentro, ma in fondo, mooooooolto in fondo, c'è un monoblocco di acciaio scabro.
E a furia di scavare e scarnificarmi ci siamo arrivati.

Oggi pensavo di riordinare certe situazioni che vanno piuttosto allo sbaraglio, però mi rendo conto che non ne ho voglia.
Mi sono semplicemente rotta il cazzo.
Sono stufa, annoiata.
E non me ne frega più niente.

Ho anche detto ai miei che non torno a casa per Pasqua.
Ho preso la scusa del tirocinio e dell'esame di inglese, ma la verità è che non ne ho voglia.
Resto qua. Come una stronza.

Non sento più l'incessante pulsare del battito, neanche la notte.
Non sento più il continuo lavorio delle idee, neppure di giorno.
Provo una sensazione di fastidio che parte dallo stomaco e trasuda da ogni poro.


Ovviamente è pari



La mia margherita ha un petalo solo.

Su quel petalo c'è scritto:

Mi piace l'odore del napalm la mattina
...
odora di vittoria





Ps:
la citazione di Apocalypse Now è solo simpatica, non ho intenzione di sprecare energie in esplosioni pirotecniche non ne vale la pena.


Ps 2,
le altre volte non volevo fare realmente del male. solo che a volte mi scappo di mano.


Ps 3, 8:40 AM
Ovviamente, siccome ieri notte ero tutta un blocco di ghiaccio, giusto per contraddirmi, stanotte ho fatto un sogno romanticissimo, tutto dolcezza ed endorfine, ma non ricordo niente...







martedì 14 febbraio 2017

D-day


In questo giorno di inni all'amore, cuori e ipocrisie a sfondo commerciale do libero sfogo al cinismo che tutto fagocita nel suo perituro trionfo scrivendo un post che è una contraddizione in termini dall'inizio alla fine: Non so neanche io da che parte sto. 
La più pura essenza di Barbara distillata per voi.


Doomsday


Qualche tempo fa, a causa di uno o due schiaffi morali ben piazzati, ho preso una semplice decisione: smettere di avere aspirazioni sentimentali e non avere appuntamenti romantici per un anno intero a partire dalla data sopra riportata. 
-non vorrei cantar vittoria, ma ci sto riuscendo-
Questa scelta non mi pesa in modo eccessivo, anzi vi dirò che ne sentivo il bisogno perché era necessario che ritrovassi la mia unidimensionalità.
Non ho mai chiesto pareri per questa decisione. L'ho presa e basta.
Credo che l'unica obiezione sensata che si possa fare alla mia posizione sia: hai avuto bisogno di un periodo per "ritrovare te stessa" dopo 12 anni in una relazione finita male e le conseguenti sofferenze, ma il rovescio della medaglia potrebbe essere una chiusura eccessiva per paura di soffrire ancora, rischiando così di isolarti troppo e di non riuscire a gestire un rapporto emotivamente coinvolgente con un'altra persona.

Se qualcuno avesse detto ciò, io gli avrei stretto la mano, fatto i complimenti e dato pienamente ragione. Perché probabilmente è proprio ciò che sto facendo.
Invece, con mia grande sorpresa amici, amanti ed emeriti pincopallini si sono uniti in una domanda corale:

e se conosci qualcuno?
Se incontri l'uomo della tua vita?

E se invece mi comprassi un unicorno rosa?

Già, e se poi me ne pento?

Apprezzo sempre molto che qualcuno si interessi a me e mi inviti al ragionamento, ma la mia è una scelta incontrovertibile.

1- Coi se e i ma non si va da nessuna parte. Si permane al più in uno stato di stazionarietà come pecore al pascolo aspettando che le cose cambino in virtù dello spirito santo o chi per lui. Risultato:
Insoddisfazioni endemiche. 
Cambia l'oggetto dell'amore ma il rapporto che si instaura, no, perpetrando gli stessi errori storia dopo storia..
-Donne e uomini così ne conosco pochi fortunatamente.. mi fanno tutti pena, nel senso che provo dispiacere per loro, perché li vedo infelici e ciechi.-


2- Se e dico, sottolineo e ribadisco SE per remota ipotesi l'uomo della mia vita esistesse e lo conoscessi giusto durante questo periodo sabbatico (oramai mancano 4 mesi e 18 giorni, ma sono pronta a firmare la proroga annuale del contratto)

2.1-
non pensate che lo riconoscerei e in tal caso potrei anche non tener fede alla mia presa di posizione?

2.2-
E se per caso, rapita dal mio senso di chiusura emotiva, lo incontrassi ma non lo riconoscessi? -Obiezione che mi è stata realmente posta-

2.2.1-
 se lui fosse l'uomo giusto per me, allora io sarei la donna giusta per lui. In questo caso, almeno lui se ne renderebbe conto e farebbe in modo di coinvolgermi.

2.2.2-
E se anche lui non se ne accorgesse? Allora nessuno perde e/o guadagna niente. Perché non saremmo quelli giusti insieme.

2.2.3-
E se proprio fossimo giusti-giusti allora il destino ci farebbe incontrare anche 100 volte, finché non ci accorgeremo dell'importanza di ognuno.

2.3-
Similmente, potrei già avere incontrato la mia metà e potremmo davvero essere fatti l'uno per l'altra, ma potrebbe non essere ancora arrivato il momento giusto per entrambi affinché l'amore sbocci. Quindi ne riparleremo in futuro che potrebbe essere domani o tra 20 anni.


3- Consideriamo pure il fatto che la mia mezza mela potrebbe anche non esistere affatto, perché è pretenzioso pensare che io -NB: come chiunque altro su questa terra- incontri la persona giusta per me, che mi corrisponda perfettamente, che di me apprezzi ogni pregio e tolleri ogni difetto, che mi ami come lo potrei amare io, che faccia l'amore con me con lo stesso trasporto ed intensità con cui io farei l'amore con lui, e cambi evolvendosi insieme a me, armoniosamente, nel tempo.

4- Per non essere completamente disfattisti si potrebbe pensare che esista la persona giusta al momento giusto.
Quindi una moltitudine di uomini giusti in svariati momenti della vita..

5- Se mettesi la cosa dal punto di vista statistico... no, è ridicola la sola idea che tra 3.7 miliardi di uomini nel mondo -anche togliendo gli estremi d'età, i gay e quelli socialmente e culturalmente non compatibili- io riesca a trovare quello giusto anche se impiegassi il resto della vita a cercarlo.
Ovviamente, per i motivi statistici è altrettanto difficile non incontrare nessuno che vada quantomeno bene e possa essere un compagno passabile.

Ma non credo di essere il tipo di persona che si adegui a situazioni passabili in ambito sentimentale.


Sono combattuta perché come ogni buona romanticona che si rispetti sogno che ogni nuovo incontro riveli il mio Principe Azzurro.. Semplicemente perché è bello poter immaginare che ci sia qualcuno da qualche parte che mi cerchi e che sia fatto per me, così come io lo cerco essendo fatta per lui.
È mia assoluta convinzione che se due persone sono destinati ad incontrasi, in un modo o nell'altro questo incontro avrà luogo, allo stesso modo se due persone sono destinate ad amarsi, si ameranno.
Se l'incontro non avviene o se l'amore non li coglie allora non era destino..
Ma sono anche convinta che l'amore non sia nel futuro di tutti.
Tipo nel mio..
Spero di contraddirmi presto
E comunque non ha senso interrogarsi circa la figura della metà perfetta perché non esiste punto.
Sono solo favole. 
Ma io nelle favole ci voglio ancora credere perché fa bene al cuore.



Sono disposta a vivere la tua mancanza,
ad essere tutto quello che devo essere, sola.
Se tutto questo servisse,
sarei disposta a dimenticare chi sono
e a riscoprirmi nuova, a spezzarmi, frantumarmi,
a ricompormi ancora e ancora.
Se servisse, aspetterei il trascorrere dell'eternità
solo per, alla fine, incontrarti.




Dopo il paradosso logico-temporale, vi lascio con questa simpatica canzone de I Cani, così passiamo dal cinismo relativo al nichilismo cosmico:

I cani - San Lorenzo


Tutto l'universo nasce e muore di continuo e se ne frega 
dei progetti e degli amori e dei miei fallimenti

Tutto l'universo nasce e muore di continuo e sputa in faccia
alla mia meschinità e all'individualismo
quindi andare a chiedere favori alle stelle cadenti
non è tanto di cattivo gusto quanto arrogante,
quindi andare a chiedere favori alle stelle cadenti

lunedì 13 febbraio 2017

Coincidenze..


Quando, dopo oltre un mese di attesa dall'acquisto, ti arriva a casa il vibratore wireless il giorno prima di San Valentino..
È il Karma che mi ama! 😍

Non poteva esserci tempismo migliore!




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Aggiornamento delle 00:02 : troppo spettacolo!

venerdì 10 febbraio 2017

Tarocchi


Ad un aperitivo a base di martini alle ostriche, bocconcini misti, bagnacauda e carne cruda battuta al coltello mi sono fatta leggere le carte.
La proprietaria del locale fa questo gioco per i sui avventori una volta a settimana.
Io ho fatto una foto alla mia situazione e l'ho anche registrata..

Questa è la sbobbina:

Il finale è buono.
Il tuo spaccato estemporaneo sembra che sia entrata una persona impetuosa nella tua vita, una persona che sta facendo un po la differenza sul tuo modo di pensare, di vivere. Una cosa un po'.. probabilmente qualcuno che ti piace, credo. In un giro temporale sembra che tu abbia voluto spostare la tua attenzione su qualcosa che poteva essere andare via, fare qualcosa di diverso, allontanarti dal tuo percorso con delle velleità al di fuori, però sei rimasta scottata su questo, non ha portato i risultati sperati e questo ti ha fatto chiudere in te, perdere fiducia. Però sembra  che questa persona, in qualche modo, ti aiuti a trovare il tuo equilibrio, il tuo bilanciamento anche se non è affatto una persona bilanciata, non lo è per niente -qui mi è scappato da ridere-. è un continuo di impetuosità che sembra portare a te un apporto positivo, per contrastarlo, per una tua strana reazione. Quindi alla fine ti fa bene.
Dunque, nel tuo finale c'è il sole, quindi una carta di riuscita, positiva. Però anche qua c'è da passare attraverso il modo in cui tu fai le cose, sembrerebbero essere fatte con tanta buona volontà ma fatte nel modo sbagliato perché c'è il Bagatto al contrario, un modo di fare che è buono, ma che non è del tutto riuscito. Perché tu te ne rendi conto, ma poi sembra sempre che debba arrivare questa figura che venga a prenderti e ti dica "Hei guarda.." e quindi di nuovo, in qualche modo verrai "salvata" da un abbaglio che potresti prendere ma che verrà evitato e quindi tutto si risolverà positivamente.

mi piace la sua interpretazione globalmente azzeccata :D

Questa è la testimonianza di un disastro su tutta la linea.

Non chiedetemi come o perché ma io imparai a leggeri i tarocchi.. e dalle mie riminiscenze il quadro non è dei migliori.
Per italianizzare alcuni detti catanesi posso dire: "Sono a mare con tutte le scarpe" oppure "me la sto vedendo pietre pietre"
Significano tutti  la stessa cosa: sta fiténnu.
Ma si sa che ognuno, legge le sue carte a sentimento..
La cosa positiva è che chiù scuru 'i menzannotti 'un po' fari -non può esserci più buio che a mezzanotte- ossia, da una situazione brutta non si può che migliorare. 
Quindi a mio parere non posso fare altro che migliorare una situazione, che in effetti non è particolarmente brillante ed è anche un po' stagnante:

Al centro ci sono due carte, il 10 di coppe rovesciato e il cavaliere di spade.
Rappresentano rispettivamente il mio stato al momento e un aiuto (visto che la carta è dritta) per migliorare la situazione

Per voi è a destra, ma per chi legge è in alto c'è il 3 di bastoni, questo è ciò verso cui tende il consultante

proseguendo in senso orario ci sono:
Il passato lontano: il cavaliere di bastoni rovesciato e Le Stelle
Il passato recente: il 4 d'oro rovesciato e la Temperanza
Il futuro prossimo: il 5 d'oro rovesciato.

poi in basso, da destra a sinistra:
La la posizione che ho io consultante rispetto al motivo del consulto: Il Mago rovesciato
L'influsso che ha l'ambiente su di me e che ho io sull'ambiente: il 9 di bastoni.
L'emozioni intime, desideri e i timori segreti ciò che spinge dell'Interno: il 7 di coppe rovesciato e Il Matto rovesciato.
Il risultato finale: il Sole.

Quindi direi che:
Al momento attuale la sfera affettiva è caratterizzata da alti e bassi, allontanamenti e momenti di solitudine, che però sono superati anche grazie all'intervento qualcuno che, nonostante sia pericoloso e piuttosto ambiguo, mi aiuta nel risollevarmi.
C'è la tendenza ad impegnarsi per riuscire con le proprie forze sia nel piano professionale, che in quello legato agli affetti.
Nel passato ci sono state separazioni dolorose viste con rimpianto, ma questo se non è stato superato lo sarà presto, Le Stelle, infatti indicano il superamento degli ostacoli da cui si trae giovamento soprattutto a livello spirituale.
Nel passato recente ci sono stati disordini a livello generale sia sentimentale che lavorativo, perdita di obiettivi che ci si era prefissi. La temperanza invita alla pazienza ma anche all'auto disciplina,  impegno.
Per l'immediato futuro le cose non sono rosee, né sentimentalmente né professionalmente. Sregolatezze, delusioni, incomprensioni fanno sì che non si realizzino situazioni amorose. Si dovrebbe agire con calma ragionando il modo opportuno di investire tempo ed energie, per avere risultati migliori almeno in ambito lavorativo.
Il motivo del consulto sarebbe la mancanza di chiarezza mentale, l'indecisione e il senso di sfiducia che limita le proprie capacità.
Il rapporto col mondo esterno è vissuto in generale con freddezza, il periodo è più meditativo che operativo, si è più orientati verso se stessi che all'esterno. Viene rimarcata la chiusura sentimentale.
Mantenendoci sul piano sentimentale anche la penultima combinazione è piuttosto bruttina: le speranze, i sogni e i desideri intimi sono illusioni frutto dell'ingenuità.  piedi per aria e testa nell'Ultramondo.. Rafforzati dal Matto rovesciato, robe da tragedia greca da amori non corrisposti a situazioni scoperte. Crisi esistenziali e giri a vuoto nella vita interiore ed materiale.
Lo so che ci rimarrò malissimo e ci saranno altre delusioni.. ma cosa ci posso fare?
Le delusioni e gli sprofondamenti interiori verranno superati sempre grazie a qualcuno, il matto da solo non si aiuta granché.


Alla fine tutto si sistemerà. E vissero felici e contenti. ;)





In fin dei conti, il responso ci ha preso. Sad but true.



lunedì 6 febbraio 2017

pensieri lugubri

// post mooooolto ma mooooolto triste, sconsigliato a chi è giù di morale, ai sensibili e a chi è morto il pesce rosso.
Sono in piena PMS,  è febbraio, ho parlato con un collega e poi mi sono messa a pensare.


Oggi mi è capitato dire una cosa che non avrei voluto dire mai.
Gli amici non ci sono vicino solo per i giorni felici.
Conta su di me ora, perché se io non fossi qui, per te, adesso,
non avrebbe avuto senso esserci incontrati.

Per poco non è scoppiato in lacrime,
io gli ho sorriso.


Ci sono situazioni in cui dovremmo essere sopraffatti dal dolore, in cui dovremmo sentirci penetrare da esso così come, al suo opposto, ci sentiamo rapiti dalla gioia, in un momento felice.
In virtù dell'amore e la vicinanza che condividiamo con chi è stato colpito da un lutto o una malattia o per l'estremo addio ad una persona che ci è stata cara in vita. In qualche modo si dovrebbe provare dolore.

Io, invece, non provo sofferenza, la morte non mi sconvolge.
Non mi sento sopraffatta perché è parte stessa della vita.
Provo compassione, tristezza, pena.
Capisco la rottura dei legami, l'infrangersi delle speranze. ma non le sento come mie sensazioni.
Per me il dolore arriva dopo, lentamente. È una brezza carica di malinconia che accarezza l'animo e tace. Lasciandoti tra i tuoi pensieri.

Durante le esequie di mio cognato, tutti mi facevano le condoglianze. Mi dicevano di essere forte.. ad un metro da me c'era mia suocera, suo marito e il mio ex, loro avevano perso un figlio e un fratello e dicevano le stesse cose insensate anche a loro.
Tutte quelle lacrime, quella gente sconosciuta, le parole vuote di circostanza..
Una tragedia figlia dell'avventatezza..
Avevo la percezione di essere estranea a quella situazione. Non mi sentivo adeguata.

Ma fu così anche per Nonno Enzo.. solo che di lui pensavo che era stato consumato dalla malattia e la morte poteva solo essere una liberazione dal dolore del corpo.
File di sconosciuti mi stringevano la mano, decine di telegrammi dicevano che era andato via un grande uomo. Avevano ragione su una cosa, fu un grande uomo davvero, il più grande che abbia mai conosciuto, ma non è mai andato via del tutto.

Fu una sensazione simile due anni fa per la nonna Barbara -non sono neanche stata al suo funerale, rimasi a Torino- le portai dei fiori sulla tomba, non chiedetemi che senso abbia, mio padre ci teneva e lo feci per lui. Molto prima di lei fu la stessa cosa per nonno Iano, la sveglia la mattina presto, il viaggio in macchina, la colazione sul tavolo rotondo nella vecchia cucina a di nonna: panini al latte offerti dal panettiere come consolo -tradizione siciliana per cui si porta in dono del cibo alla famiglia del defunto-.
Mia zia mi disse di andare a salutarlo, di non avere paura perché sembrava che stesse dormendo.
Nella sua stanza, pensai che quella era la prima volta che vedevo un morto vero, in un momento in cui mi lasciarono sola al suo fianco gli toccai la fronte, la pelle era più fredda e rigida di quanto non credessi e pensai che i morti sembrano solo morti. non è vero che sembrano dormienti.
Ma lo tenni per me.

Provo questa specie di imbarazzo nel non sentire autentico dolore anche adesso, quando parlo con il mio amico che è distrutto difronte l'agonia della madre.
E io non so che dire, mi sento sempre inadeguata.
Le parole stesse sono inadeguate.

Durante i funerali peggio che mai, in mezzo alla gente sento l'affollarsi di tutti quei sentimenti disordinati tra il dolore, la pena, la disperazione, l'abbandono, la rassegnazione. I sensi si ottundono, si annebbia la mente come se d'improvviso galleggiassi in una bolla su un mare di nebbia.
Così che tutto diventa estraneo e indistinto.
Una coltre di distacco e freddezza mi piomba addosso e nel mio animo tutto tace.
Resto sola in me stessa a pensare alle cose della vita..



Forse sono sensazioni normali per tutti, almeno per tutti quelli che non piangono ai funerali, ma nessuno ne parla mai, perché sono argomenti spiacevoli. A nessuno piace parlare della morte, non me ne stupisco.

Forse è solo perché non concepisco l'idea della morte come una reale fine.

Forse perché è una sorte che toccherà a tutti, e ne sono rassegnata.
Oppure è solo perché sono debole e mi proteggo inconsciamente estraniandomi.

Forse perché a casa siamo molto freddi e sono stata abituata a soffocare ogni emozione dandone sfogo in solitudine.

Forse perché sono solo egoista:


L'unico funerale in cui ho pianto è stato quello di Vincenzo.
L'unica persona per cui mi vengono sempre le lacrime agli occhi quando lo penso -tipo in questo momento-, nonostante siano trascorsi tanti anni, è Stefano.
L'unica che non mi ha minimamente colpito, perché certe cose si sentono forte, è Franziska.
perché la Loro storia è la mia storia.
il loro dolore è stato il mio dolore.
E vorrei che i miei sorrisi di oggi fossero i loro sorrisi di domani.
Piango perché non riesco a spiegarmelo eppure io so.
Perché non ci sono malattie, vecchiaia, incidenti, fatalità che possano alleviare la condanna.
Non ci sono bugie che possono nascondere la disperazione, la brutalità del vuoto dentro, in cui tutti loro ci costringono a guardare e ad ammettere.

Non esiste Dio difronte alla nera trinità che fa dell'uomo giudice, carnefice e vittima di se stesso.



Con queste considerazioni
mi sono rovinata la pausa.. 
vado a lavare via questi pensieri lugubri con una lunga doccia bollente e dopo mi faccio il te.

Il te ha tutte le risposte.


I'm confident tea can make almost anything better

domenica 5 febbraio 2017

morto di figa is the new zitella

Con questo post inauguro il mese dell'ammore  
Mi sento come Latherface ad un raduno di nudisti.. 


∼∼∼

Mi è capitato spesso di ragionare su argomenti a sfondo sessista, soprattutto quando il genere femminile viene discriminato rispetto a quello maschile a causa di scelte di vita o comportamenti che vengono riconosciuti come adatti ad un uomo e sconvenienti per una donna.
Secondo me le scelte di vita individuali saranno pure affar proprio se non ledono altri.

Da diverso tempo mi arrovello su un punto che secondo me discrimina gli uomini rispetto alle donne:

Noi femminucce siamo sessualmente discriminate,
ma i signori maschietti, a mio parere, sono

sentimentalmente discriminati


Mi da fastidio il luogo comune che vede l'uomo come un essere distaccato, freddo, FORTE. 
Perché anche io -che parlo dall'alto della mia mente acuta, come se fossi in cattedra- ne sono caduta vittima.
Chiedo venia.
Pensavo all'uomo che non deve chiedere mai, che non ha una sfera sentimentale o emotiva degna di interesse da parte della società, opportunista e sfruttatore, cinico, calcolatore, pisellocentrico, pronto a scoparti e a buttarti via, dotato di un bisturi che gli consente di scindere con precisione chirurgica ciò che è carne da tutto il resto.
L'uomo che è tutto lavoro, carriera e realizzazione di obiettivi.
Persone così ne ho conosciute diverse, perfettamente calate nel ruolo di Macho Man; un considerevole numero di Terminator attaccati alle gonne di madri, mogli e fidanzate. Terrorizzati all'idea di rimanere soli.

Perché l'uomo da solo è fragile. 
O meglio, deve fare i conti con la propria fragilità, cosa a cui non è avvezzo.
-Considerazioni personali a parte-

Il succo della storia è che gli uomini ostentano e sono tenuti ad ostentare una forza che non hanno. Così come sono tenuti a nascondere o peggio ancora reprimere la loro sfera emozionale che invece hanno.

E a me questa cosa non sta bene.


In particolare sono rimasta davvero colpita dal sentirmi osannare, manco fossi Wonder Woman, per il mio approccio rilassato nei confronti della singlehood -o sigletudine che dir si voglia- e sono tutti lì a farmi forza perché sicuramente un giorno troverò qualcuno, non devo gettare la spugna, c'è speranza che io non rimanga zitella.
Ma c'è di più, il mio essere donna sola mi rende una persona interessante, indipendente.
Mi da il quid.
-vi dirò ciò che penso a riguardo in un altro post-



Le stesse persone, donne e uomini inclusi, che riferendosi alla stessa situazione ma a parti invertite: un uomo single, danno per scontato che la sua sia la banale accettazione di un destino inamovibile. 
Perché un uomo se è solo è perché si sente realizzato così, lui non ha assolutamente bisogno di avere qualcuno a suo fianco. 
Un uomo non ha bisogno di condividere la sua intimità o i suoi spazi con qualcuno.Ho perfino sentito dire "se è solo, vuol dire gli sta bene così" pronunciato con aria di assoluta noncuranza.
Al massimo se è piacente tromba, altrimenti è un morto di figa. In quest'ultimo caso, poverino, compatiamolo, deve sentirsi molto solo in virtù del fatto che non ha un buco da riempire.



Morale:

Io-Single non rimarrò zitella se troverò qualcuno su cui profondere il mio amore.
Lui-Single non rimarrà solo se troverà una da scopare.



Secondo me:




Insomma per alcuni uomini, a circa mezzo metro al di sopra il pene, oltre il petto villoso, i muscoli e le costole c'è anche un coso chiamato cuore.

Abbiatene rispetto.



Piuttosto provate a non sovrastimare e le necessità affettive/di amore/sentimentali delle donne, un giorno di questi vi spiego come arriviamo, noi gioiose pulzelle, alle soglie dei 30..

Ma questa è un'altra storia!


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