Seguimi, lettore!
sia recisa la lingua infame al mentitore che ha negato l'esistenza
di un amore autentico, fedele sulla terra!


Segui me , mio lettore, soltanto me, e ti mostrerò un simile amore


. . .


domenica 24 aprile 2016

Sii la Fiamma


Nella mia stanza, sdraiata sul letto, mentre sto leggendo, mi accorgo di un'ombra che danza frenetica attorno alla luce. Per un momento -o interi giorni non so- ogni pensiero svanisce, la mente è rapita dal ritmico agitarsi e vaga senza meta trascinata dalla risacca dentro di me.

Con calma metto il segnalibro, senza neanche coprirmi mi alzo, prendo un accendino e spengo la luce.
Chissà dove va nel buio la falena,

-fa ciò che facciamo tutti:

Nell'ombra si perde

ma non vi importa, non si vede: nel buio tutto è nascosto.

Nell'oscurità che mi è familiare vado dove so, mi muovo senza timori, spostandomi alla mensola accendo una candela, il chiarore traballante della fiamma si espande, intonando il suo inappellabile richiamo e tornando a letto lascio che la natura si compia.




La Natura si rivela per ciò che è, in una falena incantata dal fuoco o nella fiamma che ammalia e cattura.

martedì 12 aprile 2016

Lady Chatterley's Lover


Fu una notte di passione sensuale, durante la quale Connie fu un poco spaventata e quasi restia; ma ancora una volta fu corsa da brividi di sensualità, diversi, più acuti e terribili di quelli della tenerezza, ma allo stesso tempo più desiderabili. Sebbene un po' spaventata non si oppose a nulla, e quela sensualità senza freno senza e senza ritegno la scosse fino alle radici, la spogliò degli ultimi veli, ne fece una donna nuova. Non era veramente amore. Non era voluttà. Era una sensualità acuta e ardente come fuoco, che le bruciava l'anima come un'esca.
E quel fuoco le bruciava le vergogne pi profonde, più antiche nei luoghi più segreti. Le costò uno sforzo permettergli di usare di lei a suo piacimento. Ella fu cosa passiva, consenziente, come una schiava, una schiava fisica. Eppure la passione la lambiva consumandola col suo fuoco, e quando quella fiamma sensuale le attraversò le viscere e il petto, credette davvero di morire: ma una morte eccitante, meravigliosa.


[..]

In quella breve notte d'estate imparò molto. In passato  aveva pensato che una donna dovesse morirne di vergogna; invece era la vergogna a morire. La vergogna, che è paura; la profonda  vergogna organica; la profonda vergogna organica, l'antica paura fisica che si  appiatta nelle radici stesse del corpo, e  non può essere soppressa che dal fuoco della sensualità, era stata infine scovata e debellata in caccia del fallo dell'uomo, ed ella giunse nel cuore stesso della foresta del suo essere. Sentiva di essere pervenuta alla primitività della sua natura, ed era essenzialmente senza vergogna. Si era identificata col suo io sensuale denudato e scevro da ogni ritegno. Fu un trionfo per lei, quasi una vanità!  [..]  Aveva diviso la sua ultima nudità con un uomo, un altro essere.
E che diavolo sfrenato quell'uomo! Un vero demonio! Bisognava essere forti per tenergli testa. Ma giungere  al centro della foresta fisica, agli ultimi e profondi recessi della vergogna organica non era cosa da poco.

Un uomo partecipe dell'ultima nudità di lei, ed ella era senza vergogna.

Quanto mendaci i poeti, e tutti gli altri! Vogliono far credere che si ha bisogno di sentimento, mentre non si ha supremamente bisogno che di quella sensualità penetrante, bruciante, e forte terribile. Trovare un uomo che osi fare questo, senza vergogna,senza peccato, senza rimorsi! Se avesse avuto vergogna in seguito, se le avesse comunicato la sua vergogna, quale orrore sarebbe stato! [..] 

Il supremo piacere dello spirito! Che cos'è per una donna? Che cos'è in realtà per un uomo? Rende ogni cosa confusa e infantile, anche lo spirito. Occorre  sensualità, Schietta sensualità, anche per purificare e ravvivare lo spirito. La schietta, ardente sensualità, non la torbida passione della carne.


D. H. Lawrence




Una lettura che mi ha fatto perdere piacevolmente tra le pagine e mi ha dato un bel po' da riflettere sulla mia stessa vita; motore di certi grandi cambianti -io come Constance- imprigionata come mi sentivo, senza comprendere a fondo quali fossero le invisibili sbarre della mia prigione.

Una scoperta provvidenziale,  tra gli scaffali del rigattiere, avvenuta nel momento in cui più potevo capire il senso di liberazione ed emancipazione che permea il romanzo.

E poi trovo che gli inglesi siano degli scrittori imbattibili. semplicemente li adoro!
Loro hanno tutto: sentimento, analisi profonda e forma.


Decisamente da catalogare tra i libri che più ho amato e più amo.  E poi è così terribilmente romantico!!! *-* 
All I need is love!!!


lunedì 4 aprile 2016

Legami

Trovo molto carino quando si preoccupano dei segni che lasciano sul  mio corpo come se veramente contassero qualcosa, come se non  fossero che ferite d'amore.
Così preoccupati a non farmi troppo male, a non picchiarmi forte, a non legarmi troppo stretti i polsi, a non mordermi con troppo trasporto i seni.
Trovo quasi tenero il ricordo di quando, dopo aver sciolto le corde, si è preoccupato che avessi i polsi arrossati.
O quando guardandomi i fianchi ha detto: «Ai! Ti ho lasciato il segno»

Che tenerezza la loro ingenua ipocrisia: uno mi guarda attonito e si rifiuta di schiaffeggiarmi in viso anche se lo chiedo con insistenza. Poi mi spezza il cuore  come se nulla fosse, distruggendo tutti i miei sogni. Strappandomi tutto  l'amore dal petto.

Uno si preoccupa dei segni lasciati da lacci e corde, poi non si cura -o forse ignora- tutti i legami che crea, che mi stringe intorno serrati fino a togliermi il fiato.
Uno si accerta che io sia comoda e rilassata, che mi senta a mio agio mentre sono cieca, bendata difronte a lui, per poi torturarmi: tenermi sulle spine, cercarmi per parlarmi d'altre. 




Così teneramente protettori del corpo, come se da questo nascesse vero dolore, vera sofferenza.
Così terribilmente non curanti delle emozioni e dei legami che stringono e non sciolgono fino a lasciarti cicatrici indelebili dentro.

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